GLUCOMANNANO NELLA PERDITA DI PESO: RESTRIZIONE CALORICA E SENSO DI FAME
La sinergia del Glucomannano con Ginkgo Biloba, VitaminaB3 e Cromo permette di sfruttare al meglio i meccanismi biochimici delle piante medicinali nel dimagrimento, ma allo stesso tempo migliora la resistenza insulinica, il metabolismo dei grassi e favorisce la circolazione sistemica ottimizzando anche la memoria e concentrazione.
SCOPRIAMO LE PROPRIETA’ E GLI ULTIMI STUDI SCIENTIFICI
Il glucomannano è uno zucchero a lunga catena, che viene estratto da una pianta di origini asiatiche, Amorphophallus konjac (anche detta “lingua del diavolo”), ed è molto utilizzato nella cucina Orientale. La sua struttura chimica presenta una concatenazione di zuccheri semplici, glucosio e mannosio. Ma nonostante ciò, il suo valore energetico è quasi trascurabile. Queste catene ramificate di zuccheri non presentano un assorbimento intestinale e quindi non vanno ad innalzare l’insulina, ormone anabolico che se super stimolato porta a infiammazione e problematiche di resistenza insulinica.
Infatti il glucomannano si comporta come una fibra alimentare, poiché il corpo umano non è in grado di produrre gli enzimi necessari alla sua digestione. Un consumo abituale è in grado di apportare numerosi benefici all’organismo. Questa fibra alimentare viene spesso consigliata per facilitare la regolarità del transito intestinale, nel trattamento della costipazione, per perdere peso (sia negli adulti che nei bambini), in caso di diabete di tipo 2, per tenere sotto controllo la glicemia, per ridurre il colesterolo nel sangue e mantenere i normali livelli di colesterolo e zuccheri nel sangue.
Inoltre, la sua integrazione nell’alimentazione e anche sotto forma di integratore alimentare può aumentare il senso di sazietà e facilitare la perdita di peso, migliorare la sindrome metabolica in associazione a diete ipocaloriche.
L’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha autorizzato l’indicazione secondo cui il glucomannano contribuisce al mantenimento di livelli di colesterolo nel sangue nella norma, solo per gli alimenti che forniscono un apporto quotidiano di 4 g e insieme all’informazione che gli effetti benefici possono essere ottenuti assumendo 4 g di glucomannano al giorno.
Il claim secondo cui il glucomannano contribuisce alla perdita di peso può invece essere utilizzato solo nel caso dei cibi che ne contengono 1 grammo per porzione, fornendo al consumatore l’informazione che gli effetti benefici possono essere ottenuti con un apporto quotidiano di 3 g in 3 dosi da 1 g, insieme a 1-2 bicchieri di acqua, prima dei pasti e nel contesto di un’alimentazione a ridotto apporto calorico.
Effetto del glucomannano sui pazienti obesi: uno studio clinico
È stato condotto uno studio in doppio cieco di otto settimane per testare la fibra di glucomannano purificata come integratore alimentare in 20 soggetti obesi. La fibra di glucomannano (dalla radice di konjac) o il placebo sono stati somministrati in dosi da 1 g (due capsule da 500 mg) con 8 volte di acqua, 1 ora prima di ciascuno dei tre pasti al giorno. Ai soggetti è stato chiesto di non modificare i loro schemi alimentari o di esercizio fisico. I risultati hanno mostrato una significativa perdita di peso media (5,5 libbre) utilizzando il glucomannano in un periodo di otto settimane. Il colesterolo sierico e il colesterolo legato alle lipoproteine a bassa densità erano significativamente ridotti (rispettivamente 21,7 e 15,0 mg/dl) nel gruppo trattato con glucomannano. Non sono stati segnalati reazioni avverse al glucomannano.
Avvertenze e possibili controindicazioni del glucomannano
L’assunzione di integratori a base di glucomannano è considerata sicura per la maggior parte degli adulti e dei bambini, almeno nel caso in cui vengano assunti fino a un massimo di quattro mesi consecutivi. Deve però essere assunto con quantità adeguate di acqua per assicurarsi che raggiunga lo stomaco.
In caso di diabete è importante monitorare la glicemia durante l’assunzione di glucomannano, perché potrebbe diminuire la concentrazione degli zuccheri nel sangue. Per lo stesso motivo potrebbe essere necessario interrompere l’assunzione di glucomannano almeno due settimane prima di un intervento chirurgico programmato.
Infine, il glucomannano potrebbe interferire con l’assunzione di farmaci antidiabetici e con i farmaci assunti per via orale. Prima di ogni integrazione chiedere sempre al proprio medico o farmacista.
GLUCOMANNANO E GINKGO BILOBA LA SINERGIA PERFETTA: PERDITA DI PESO E CIRCOLAZIONE
ll Ginkgo Biloba è sicuramente uno dei rimedi naturali più conosciuti e utilizzati in fitoterapia, ne sentiamo continuamente parlare, ma sappiamo esattamente a cosa serve e come assumerlo?
Sebbene il suo utilizzo sia spesso riconducibile alle sue proprietà toniche, energizzanti, di miglioramento del microcircolo e di sostegno alla salute sessuale, questa pianta medicinale possiede altre importanti caratteristiche connesse con il normale stato di benessere ma anche con il miglioramento della prestazione fisica, mentale e cognitiva.
Premessa
Il Ginkgo è una pianta, o meglio un albero antichissimo le cui origini risalgono a oltre 250 milioni di anni fa. Gli estratti di questo vegetale contengono composti attivi ritenuti responsabili della sua azione terapeutica, parliamo del terpene trilattone Bilobalide, dei Ginkgolidi A,B e C nonchè degli acidi carbossilici (Acidi Ginkolici) e di altre importanti componenti come la Procianidia, la Quercetina e l’Isoramnetina.
Ginkgo Biloba, a cosa serve
Dobbiamo ringraziare le medicine orientali tradizionali se oggi il Ginkgo Biloba viene comunemente utilizzato anche in occidente. Dapprima commercializzato come supporto fitoterapico, la moderna integrazione alimentare inserisce sempre più spesso questo estratto all’interno di molti integratori nutraceutici venduti in farmacia.
Gli estratti di Ginko sono infatti oggetto di continua sperimentazione per un vastissimo numero di patologie, alcune delle quali supportate da notevoli riscontri di efficacia terapeutica.
Tra le proprietà salutistiche più importanti attribuibili ai principi attivi della pianta, ci sarebbero:
1) MICROCIRCOLO. Sostegno al circolo sanguigno venoso, poiché il beneficio più importante che possiamo ottenere dall’assunzione di ginkgo è quello di facilitare il flusso sanguigno. L’elevata presenza di bioflavonoidi consente di ottimizzare le pareti dei vasi impedendo la formazione di gonfiori causati dalla ridotta circolazione sanguigna, perlopiù favorita dalla cellulite. Non è un caso che lo stesso venga efficacemente inserito nei prodotti nutraceutici per il microcircolo venoso.
2) FUNZIONE SESSUALE. Sebbene l’estratto non detenga proprietà curative attribuibili solamente ai farmaci, alcuni studi dimostrerebbero le capacità dello Ginkgo Biloba nel migliorare la prestazione sessuale e combattere alcuni casi specifici di impotenza e disfunzione erettile. Sicuramente già il fatto di assumere un rimedio “esterno” fa sentire l’assuntore più sicuro aiutandolo inconsciamente quando queste problematiche sono di natura psicogena, se poi a questo aggiungiamo la naturale attività migliorativa circolatoria periferica nonchè l’effetto tonico energizzante, possiamo facilmente comprendere quanto sia utile assumerlo anche in questo ambito. Come riportato in alcuni studi scientifici (fonte: Pubmed), gli effetti principali del composto derivano infatti dal metabolismo dell’ossido nitrico, un composto gassoso che viene normalmente rilasciato dall’organismo per dilatare i vasi sanguigni in condizioni di aumento della pressione sanguigna.
3) ACUFENE E UDITO. Il ginkgo biloba è utilissimo per migliorare gli acufeni, ovvero il continuo “ronzio” nelle orecchie, nonchè la funzione uditiva in generale. L’assunzione di un integratore contenente ginkgo sembrerebbe utile inoltre nelle forme vertiginose e soprattutto nei disturbi dell’equilibrio di tipo parossistico, comunemente denominati “labirintite”.
4) EMORROIDI. Il ginkgo biloba sembra essere benefico per i soggetti che soffrono di emorroidi che inducono gonfiore, dolore e sanguinamento, a causa dell’incremento della pressione sanguigna sul circolo venoso dell’ano e del retto.
5) EMICRANIA. Un recente studio ha evidenziato le qualità del ginkgolide B (componente del Ginkgo Biloba), nel trattamento preventivo dell’emicrania nonchè per ridurre l’utilizzo dei farmaci anti-emicarnici. Il ginkgo riduce la durata e la ricomparsa dei fenomeni emicranici. In un trials , pazienti che assumevano 60 mg di estratto due volte al giorno per 120gg, hanno diminuito drasticamente la frequenza del “mal di testa” passando da 3,7 a 1,2 e riducendo al contempo la lunghezza media da 40 a 17,6 minuti.
6) DEPRESSIONE E ANSIA. Alcuni studi mostrano l’efficacia dell’estratto di Ginkgo Biloba nel trattamento di ansia e depressione nei soggetti anziani e nelle donne in menopausa.
7) FUNZIONE COGNITIVA. Sebbene siano necessari studi migliori che possano confermarne l’effettiva efficacia del composto nel trattamento del morbo di Alzheimer e di altri tipi di demenza, l’estratto di foglie di Ginkgo viene spesso impiegato in queste condizioni. Secondo gli autori di alcune revisioni sistemiche, la pianta espleta effetti benefici maggiori rispetto al placebo su performance cognitive, attività della vita quotidiana e impressione clinica generica in soggetti con declino cognitivo e demenza, quando somministrata a dosi superiore ai 200mg/die per non meno di 22 settimane.
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