PER PAGAMENTI EFFETTUATI IN DATA DIVERSA DA QUELLA DELL'ORDINE SI PREGA DI CONTATTARE IL SERVIZIO CLIENTI
PER COMUNICAZIONI URGENTI TELEFONARE 0686209126

Bisogno di aiuto?     Whatsapp: 366 35 95 627    Telefono: 0686209126    E-mail: [email protected]

Acido arachidonico: infiammazione o benessere?

L’acido arachidonico (AA) è spesso accusato di favorire l’infiammazione e viene evitato da chi teme i suoi effetti sulla salute. Ma questa visione è parziale e fuorviante. L’AA è un acido grasso essenziale omega 6, indispensabile per la struttura delle membrane cellulari, la funzione del sistema nervoso, la riparazione dei tessuti e la risposta immunitaria.

05/03/2025 11:09:00 | parafarmaciaovf

Il ruolo dell’acido arachidonico nell’infiammazione

L’AA è coinvolto nei processi infiammatori, ma la sua funzione non è solo negativa. In quantità adeguate, garantisce una risposta efficace contro agenti patogeni e contribuisce alla regolazione del sistema immunitario. I suoi metaboliti modulano l’immunità, favoriscono la resistenza ai parassiti e influenzano eosinofili, basofili e mastociti.

Inoltre, l’AA è un precursore degli endocannabinoidi, fondamentali per il benessere mentale. Queste molecole regolano umore, memoria, concentrazione, motivazione, risposta allo stress e produzione di neurotrasmettitori come serotonina e dopamina.

Acido arachidonico e omega 3: equilibrio fondamentale

L’equilibrio tra omega 3 e omega 6 è essenziale per mantenere la salute cellulare. Alte dosi di EPA (omega 3) possono ridurre eccessivamente i livelli di AA, compromettendo le sue funzioni. L’integrazione di omega 3, quindi, non deve essere indiscriminata, poiché un eccesso può favorire l'ossidazione dei lipidi e aumentare il rischio di stress ossidativo.

Per prevenire l'ossidazione, è fondamentale associare antiossidanti liposolubili come OVF astaxantina e OVF vitamina E, che proteggono le membrane cellulari dai radicali liberi e mantengono stabile la struttura degli acidi grassi essenziali.

La carne rossa è davvero ricca di acido arachidonico?

Contrariamente alla credenza comune, la carne rossa contiene meno AA rispetto ad altre carni, poiché ha un minor contenuto di acidi grassi polinsaturi (PUFA). Inoltre, il nostro organismo può sintetizzare AA dall’acido linoleico, presente in oli vegetali come quelli di lino, borragine e canapa, grazie all’enzima delta-6-desaturasi.

Invecchiamento e riduzione della produzione di acido arachidonico

Con l’avanzare dell’età, l’attività dell’enzima delta-6-desaturasi diminuisce, portando a una riduzione della produzione di eicosanoidi benefici e aumentando il rischio di malattie cronico-degenerative e neurodegenerative. A 65 anni, la produzione di eicosanoidi “buoni” è circa un terzo rispetto a quella di un individuo di 25 anni.

Fattori che influenzano negativamente la sintesi dell’AA e l’equilibrio degli eicosanoidi includono:

  1. Eccesso di carboidrati
  2. Consumo di acidi grassi trans e oli vegetali idrogenati non estratti a freddo
  3. Stress e radicali liberi (il cortisolo aumenta i livelli di insulina)
  4. Malattie virali
  5. Polimorfismi genetici e carenze di coenzimi come vitamine del gruppo B, zinco, magnesio, glutatione e vitamina C

L’acido arachidonico non è un semplice promotore dell’infiammazione, ma una molecola essenziale per il benessere e la regolazione dell’equilibrio biologico. Il segreto sta nel mantenerne un livello ottimale attraverso un’alimentazione equilibrata, evitando un eccesso di omega 3 o omega 6 e supportando il metabolismo lipidico con la giusta integrazione nutraceutica.

 

Dr. Fabrizio Marrone, farmacista esperto in nutraceutica


FONTI