Patologia tiroidea e morbo di Hashimoto
Il problema della patologia tiroidea e del morbo di Hashimoto potrebbe essere correlato al polimorfismo HTMFR, BCMO1 e ad una carenza di vitamina A?
Come è possibile che il mondo vegano, vegetariano e in generale tutti i tipi di alimentazione funzionale non parlino di questi equilibri alimentari, carenze vitaminiche e di aminoacidi precursori ma anche di polimorfismi, visto che il 90 % di persone con Tiroidite di Hashimoto soffre di carenze enzimatiche?
Nei paesi occidentali ormai quasi la metà delle donne, e anche tanti uomini, in un certo momento della loro vita, scoprono un deficit di funzione tiroidea che comporta moltissimi sintomi clinici, per citarne solo alcuni dei più comuni e meno gravi, tipici delle fasi iniziali della malattia:
freddolosità (estremità fredde)
repentini cambi di umore e spossatezza
aumento di peso
depressione
secchezza della pelle
stipsi e gonfiore addominale
senso di affaticamento e debolezza
fragilità di unghie e capelli (è compromessa la buona circolazione del sangue in superficie il che può causare una pelle secca, ma anche problemi di acne o perdita di capelli), gonfiori nella faccia, pallore, costipazione, difficoltà nel respiro, problemi nelle mestruazioni ed infertilità, dolori muscolari e nelle articolazioni, anemia ed altri.
Tali sintomi potrebbero denotare l‘esistenza di problemi di scarso funzionamento della tiroide: in caso di diabete, ipotiroidismo e anemie con carenza di ferro, il nostro corpo non riesce a trasformare il beta-carotene di origine vegetale, il precursore della vitamina A, in Acido Retinoico, forma attiva della Vitamina A, e quindi i soggetti ipotiroidei possono presentare segni di ipovitaminosi A.
La vitamina A è anche chiamata retinolo ed appartiene alle vitamine liposolubili, ovvero a quelle che possono essere accumulate in organi di deposito, come il fegato, che la rilasciano quando il corpo ne ha più bisogno. ( Lo zinco smista la Vitamina A dal fegato ai tessuti evitando effetti collaterali ) Si è sempre saputo che la vitamina A fosse importante per la vista, poiché insieme ai suoi precursori, i carotenoidi, costituisce la rodopsina, una sostanza presente sulla retina che dà all’occhio la sensibilità alla luce. Questa si trova preformata negli alimenti sotto forma di retinolo o di provitamina A, quindi, di carotenoidi. Questi ultimi, di cui il beta-carotene è il principale, sono precursori della vitamina A, cioè vengono trasformati in vitamina A dall’organismo.
Si sente poco parlare di carenze di vitamina A, poiché è molto rara, in quanto sono necessari molti mesi di alimentazione carente prima che compaiano i sintomi da deficit, però una sua carenza può rallentare la tiroide e promuovere l’autoimmunità.
Dovete pensare che l’ormone tiroideo per svolgere la sua funzione si lega ai suoi recettori nucleari, che oltre alla sequenza TRE (Thyroid Response Element), per poter attivarsi necessita di una etero-dimerizzazione, quella con il recettore dell’acido retinoico (RXR) e l’acido retinoico. Quindi, affinché l’asse tiroideo possa funzionare bene, l'ormone Tiroideo T3, per svolgere la sua funzione entra nella cellula e si aggancia al suo recettore TR; TR per poter entrare nel nucleo della cellula ed attivare la sua funzione deve combinarsi con il recettore della vitamina A, la RAR o la RXR.....ebbene se manca la vitamina A,,l'ormone Tiroideo, pur presente non è in grado di svolgere la sua funzione...ed ecco comparire rallentamento metabolico , intolleranza al freddo, e rugosità della pelle e secchezza degli occhi, Stipsi, perdita , secchezza, fragilita' dei capelli, e ossidazione del Bulbo pilifero, e secchezza delle punte ecc.
Come detto prima, la vitamina A ed i suoi derivati svolgono un ruolo importante nella regolazione della normale crescita e sviluppo, dimostrando anche di regolare il metabolismo degli ormoni tiroidei inibendo la secrezione del TSH. Quando la vitamina A è in carenza però, come dimostrato dallo studio sotto, causa diverse condizioni a livello tiroideo: innanzitutto riduce l’assorbimento dello iodio tiroideo e l’incorporazione dello stesso nella Tireoglobulina, fa aumentare le dimensioni della tiroide, altera la modulazione del TSH e di conseguenza anche i livelli di ormoni tiroidei a livello periferico. La somministrazione di vitamina A, Vitamina D e precursori tiroidei come Tirosina, Fenilalanina, tramite alimenti o integratori, invece, ha dimostrato di apportare dei benefici anche nei bambini carenti di iodio, riducendo il TSH, la Tireoglobulina sierica e la dimensione della tiroide.
Quindi riassumendo possiamo dire che la Vitamina A contrariamente alla credenza popolare, i cibi vegetali non contengono la vera vitamina A (nota come retinolo). Contengono invece precursori della vitamina A, il più famoso dei quali è il beta carotene.
Nell'intestino e nel fegato, il beta carotene viene convertito in vitamina A dall'enzima beta-carotene-15,15′-monoossigenasi (BCMO1) , un processo che, quando funziona senza intoppi, consente al tuo corpo di produrre retinolo da cibi vegetali come carote sempre in minima parte perche' la Vitamina A sotto forma di Retinolo ha azioni protettive infatti viene definita la Vitamina antinfettiva ,protettiva del nostro sistema immunitario e tiroideo ma anche cardiovascolare.
Al contrario, i cibi animali forniscono vitamina A sotto forma di retinoidi, che non richiedono la conversione BCMO1.
Ecco la cattiva notizia. Diverse mutazioni genetiche possono ridurre l'attività del BCMO1 e ostacolare la conversione dei carotenoidi, rendendo gli alimenti vegetali inadeguati come fonti di vitamina A.
Ad esempio, due frequenti polimorfismi nel gene BCMO1 (R267S e A379V) possono ridurre collettivamente la conversione del beta carotene del 69%.
In tutto, circa il 45% della popolazione è portatore di polimorfismi che li rendono “a bassa risposta” al beta carotene.
Inoltre, una serie di fattori non genetici possono anche ridurre la conversione e l'assorbimento dei carotenoidi, tra cui una bassa funzionalità tiroidea, diabete, Anemia con carenza di ferro ( enzima BCMO1 e' ferro dipendente , una salute intestinale compromessa, alcolismo, malattie del fegato e carenza di zinco
È stata trovata una forte correlazione tra le dimensioni della tiroide e la gravità della carenza di vitamina A. In uno studio di 4 mesi, randomizzato, in doppio cieco , ottantaquattro donne in pre-menopausa integrate con vitamina A, i risultati hanno mostrato una significativa riduzione dei livelli sierici di TSH e possono, quindi, ridurre il rischio di ipotiroidismo subclinico.
Ma nell' alimentazione moderna il contenuto di Vitamina A da fonti animali come frattaglie , carne e pesce e’ sempre inferiore rispetto ai nostri antenati.
Ma per coloro che evitano i prodotti animali, gli effetti di un gene BCMO1 disfunzionale saranno evidenti e alla fine dannosi.
I livelli di carotenoidi aumentano semplicemente senza conversione portando a problematiche soprattutto anche nei fumatori, mentre lo stato della vitamina A diminuisce (ipovitaminosi A), portando a carenza non pensando che l'integrazione in questo caso è fondamentale.
Dr Fabrizio Marrone,
Farmacista esperto in Nutraceutica
Riferimenti:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9734742/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9250109/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27647308/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23378454/
http://www.sisa.it/index.php?class=Comp&className=Content&op=Show¶m=cid,915,preview,0
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17024972/