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LMHR: la nuova frontiera

Colesterolo alto in dieta low-carb o chetogenica? Il caso dei LMHR Negli ultimi anni, molte persone che hanno intrapreso una dieta chetogenica o a basso contenuto di carboidrati hanno registrato un aumento significativo del colesterolo LDL, spesso suscitando preoccupazione tra i medici e portando alla prescrizione immediata di statine.

31/03/2025 13:37:00 | parafarmaciaovf

Tuttavia, esiste una condizione ancora poco conosciuta che può spiegare questa risposta: il fenotipo LMHR (Lean Mass Hyper-Responder).

Chi sono i LMHR?
I LMHR sono individui metabolicamente sani che, dopo aver iniziato una dieta low-carb o chetogenica, presentano una caratteristica triade lipidica:
LDL ≥ 200 mg/dL
HDL ≥ 80 mg/dL
Trigliceridi ≤ 70 mg/dL

Spesso sono persone magre, allenate e con un rapporto trigliceridi/HDL molto basso (inferiore a 1), indicatore che, secondo alcuni studi, è associato a un ridotto rischio cardiovascolare. È importante sottolineare che prima dell’inizio della dieta questi soggetti avevano valori di colesterolo perfettamente nella norma.

Perché aumenta il colesterolo LDL?
La spiegazione più accreditata è il cosiddetto lipid energy model, proposto da Dave Feldman. Secondo questo modello, quando i carboidrati nella dieta vengono drasticamente ridotti, il corpo utilizza i grassi (trigliceridi) come fonte energetica primaria. I trigliceridi vengono trasportati nel sangue dalle VLDL (Very Low Density Lipoprotein), che, una volta consegnati i grassi alle cellule, si trasformano in LDL. Di conseguenza, più VLDL vengono prodotte, più LDL circolano nel sangue.

Un esperimento curioso: l’effetto dei carboidrati sull’LDL
Il ricercatore Nick Norwitz, anch’egli LMHR, ha documentato un esperimento personale che dimostra quanto l’introduzione dei carboidrati possa influenzare i livelli di colesterolo LDL. Dopo 1520 giorni di dieta chetogenica, con LDL salito fino a 545 mg/dL, ha introdotto per 16 giorni circa 100 g di carboidrati al giorno (provenienti da alimenti molto semplici). Il risultato? Una drastica riduzione dell’LDL a 111 mg/dL, ben più marcata rispetto a quella ottenuta con sei settimane di terapia con statine. Questo suggerisce che, nei LMHR, la variazione dell’LDL possa dipendere fortemente dall'apporto di carboidrati, più che da altri fattori come i grassi saturi.

È pericoloso avere l’LDL alto se si è LMHR?
Uno studio pubblicato nel 2024 e guidato dal professor Matthew Budoff ha coinvolto 80 LMHR, confrontati con un gruppo di soggetti con livelli di LDL “normali”. Dopo una media di 4,7 anni di dieta low-carb, non è stata riscontrata alcuna differenza significativa nella quantità di placca coronarica tra i due gruppi, né è emersa una correlazione diretta tra LDL e formazione di placca.

Questo dato è sorprendente: nonostante livelli molto elevati di colesterolo LDL (media di 272 mg/dL), i LMHR non mostravano segni di maggiore rischio cardiovascolare rispetto ai soggetti con LDL a 123 mg/dL.

Che implicazioni ha tutto questo?
L’attuale approccio clinico tende a considerare valori elevati di LDL come un rischio da trattare farmacologicamente, a prescindere dal contesto. Tuttavia, i dati emergenti sui LMHR suggeriscono che questa regola potrebbe non essere applicabile universalmente. In soggetti magri, metabolicamente sani e con assetto lipidico favorevole, l’aumento dell’LDL potrebbe essere una risposta adattiva alla dieta e non necessariamente un segnale di rischio.
Il modello energetico lipidico offre una spiegazione coerente a questo comportamento, ma servono ulteriori ricerche per comprendere appieno il significato clinico di questa condizione.

Il fenotipo LMHR pone una sfida interessante alle attuali linee guida sul colesterolo. La presenza di LDL elevato, in assenza di altri fattori di rischio metabolico e con un profilo lipidico tipico di chi segue una dieta low-carb, potrebbe avere un impatto diverso sulla salute cardiovascolare rispetto a quanto tradizionalmente ritenuto.

Questi dati non annullano il ruolo dell’LDL come marker di rischio, ma invitano a considerare il contesto metabolico individuale prima di adottare terapie farmacologiche standard. Approfondire la conoscenza di questo fenotipo e condurre ulteriori studi su larga scala sarà fondamentale per comprendere se l’LDL alto nei LMHR rappresenti una reale minaccia oppure una semplice variazione metabolica fisiologica.