I Polifenoli
I polifenoli nutrono il nostro microbiota eliminando metaboliti tossici e invertono il processo infiammatorio intestinale
I polifenoli e gli stilbeni (polidatina forma biodisponibile del resveratrolo) hanno mostrato effetti anti obesità, metabolici, cardioprotettivi ed effetti sull’omeostasi glucidica.
Gli effetti dello Pterostilbene polifenolo estratto dal Mirtillo e Polidatina sulla riduzione della formazione TMAO, un metabolita della L-carnitina, dipendente dal microbiota intestinale, la trimetilammina-N-ossido (TMAO), è stato recentemente scoperto come fattore di rischio indipendente e dose-dipendente per le malattie infiammatorie vascolari e cardiovascolari.
L'analisi del microbiota intestinale rivela che il Pterostilbene aumenta l'abbondanza di Bacteroides, specie probiotica indispensabile per la nostra salute e longevità. Inoltre, lo pterostilbene riduce i livelli di TMAO, aumentati con l’utilizzo di carne e di altri alimenti di origine animale, come le uova. La carnitina , la colina, o fosfatidilcolina e altri metaboliti concorrono a questa formazione di TMAO portando al danno cardiovascolare, segnalazioni tumorali, compreso l’mRNA dei marcatori infiammatori vascolari, fattore di necrosi tumorale-α (TNF-α), molecola di adesione delle cellule vascolari 1 (VCAM-1) ed E-selectina).
La proporzione relativa di Bacteroidetes rispetto a Firmicutes è ridotta nelle persone obesee con infiammazioni silenti. Questo squilibrio nel microbiota intestinale genera segnali che controllano l'espressione dei geni da parte delle cellule epiteliali intestinali. Sia i probiotici lattiero-caseari che quelli non caseari aumentano il peso corporeo, secondo quanto riferito attraverso la crescita delle specie di Lactobacillus nell'intestino. D'altra parte, l'assunzione giornaliera di alcuni frutti e bevande come mele, frutti rossi, melograno, pterostilbene, pompelmi o tè verde, tutti ricchi di polifenoli, possono ridurre significativamente il peso corporeo nelle persone obese.
Il metabolismo dei polifenoli da parte del microbiota comporta la scissione dei legami glicosidici. I glicani, che sono il prodotto della scissione glicosidica, sono necessari per la sopravvivenza del microbiota intestinale come base nutritiva
Ci sono due punti cardine da conoscere, cioe’ la presenza dei due enormi ceppi probiotici che dividono il nostro intestino.
I Firmicutes possiedono un numero sproporzionatamente inferiore di enzimi di degradazione dei glicani, il nutrimento per il nostro microbiota rispetto ai Bacteroidetes. La comunità Bacteroidetes prevale in seguito all'assunzione di polifenoli con la dieta e alla sua fermentazione in composti fenolici, a causa della presenza di più enzimi di degradazione dei glicani; questo potrebbe quindi essere un meccanismo mediante il quale i polifenoli alimentari esercitano il loro effetto di riduzione del peso e della stimolazione del nostro microbiota nella produzione di serotonina e di stimolazione del nervo vago.
In questo contesto il cibo ricco di antiossidanti ha ricevuto grande attenzione.
Melograno, frutti di bosco, olio evo, noci e arachidi sono stati riconosciuti come "superfood", in particolare per i loro effetti cardioprotettivi
I polifenoli possono agire nel microbiota intestinale per favorire l'aumento dei batteri benefici e ostacolare l'aumento dei batteri patogeni. Inoltre, il microbiota può agire sui polifenoli per aumentarne la biodisponibilità. Queste interazioni bidirezionali tra i polifenoli e il microbiota intestinale potrebbero influenzare il metabolismo umano e ridurre il rischio cardiometabolico
Sia la Polidatina che il Pterostilbene hanno ridotto i livelli di TMAO (trimetilamino-N-ossido), un marcatore precoce di disfunzione adiposa invertendo le concentrazioni di Lactococcus, Clostridium, Oscillibacter e Hydrogenoanaerobacterium nei topi obesi.
Dr Fabrizio Marrone, Farmacisti esperto in nutraceutica
FONTI
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/30323120/
https://www.parafarmaciaovf.it/Ovf-Prosirt-6-60cps-z-1004